Flemmatici e strampalati, i due siciliani stanchi guardano il mondo da seduti; eroi della chiacchiera persa, irridono con candida arguzia politici dalla guerra facile e dalla promessa facile. Nello spettacolo trovano posto anche i due surreali progettisti del “Ponte sullo stretto”, impegnati a ornare il ponte di servizi di pubblica inutilità, ma di privatissimo guadagno.