Nel Golfo di Napoli, Ciro sta affondando tra le acque scure e, mentre il corpo sprofonda colpito al petto dal suo miglior amico Genny Savastano, alla mente affiorano i ricordi del passato. Si torna così alla Napoli del 1980 quando dopo un terremoto sotto le macerie si sente il pianto di un neonato ancora vivo: è Ciro di Marzio, da quel giorno in poi tutti lo chiameranno l’Immortale. Don Aniello gli spiega poi che la sua resurrezione gli permette quello che per altri è solo un sogno: ripartire da capo.