Dopo un anno di detenzione a Regina Coeli per essere stato colto insieme alla sua banda in flagranza di reato nel laboratorio di produzione Sopox, Pietro Zinni, dalla prigione cerca di convincere la polizia che un pazzo ha sintetizzato gas nervino ed è pronto a compiere una strage. Nessuno lo prende sul serio, così fa di tutto per farsi trasferire a Rebibbia ed incontrare il Murena, che ha informazioni utili a intercettare lo stragista e rimettere in piedi la banda di ricercatori universitari.