“Come può uno scoglio” emerge come una commedia sincera e ben strutturata, segnando un punto di svolta nel panorama comico italiano grazie alla direzione di Gennaro Nunziante e alla presenza del duo Pio e Amedeo. Il film, che si distingue per la sua onestà e la capacità di strappare risate genuine, si avvale di una struttura tecnica solida e di un’esagerazione calibrata per intrattenere il pubblico.

La trama si sviluppa attorno a Pio, un giovane timido e goffo con una famiglia benestante alle spalle, e Amedeo, un personaggio irruento e grezzo, fresco di prigione. La loro amicizia improbabile e il contrasto tra i due caratteri costituiscono il cuore del film, offrendo momenti di puro divertimento e riflessioni sulla vita e le apparenze.

Il film non si limita a essere una semplice commedia, ma esplora temi più profondi come la politica populista e la corruzione, senza perdere di vista l’obiettivo principale: intrattenere. La colonna sonora, che spazia da Bob Seger a Ariete, gioca un ruolo cruciale nel film, accompagnando l’evoluzione dei personaggi e arricchendo la narrazione.

Pio e Amedeo, conosciuti per il loro stile unico e a volte controverso, riescono a dare vita a personaggi ben definiti, colmando le eventuali lacune narrative con il loro affiatato tempismo comico. Il film, pur esagerando in alcuni tratti, evita di cadere nel banale, distinguendosi come una commedia di qualità in un mare di produzioni mediocri.

In conclusione, “Come può uno scoglio” è una commedia che sorprende e diverte, offrendo allo spettatore non solo risate ma anche spunti di riflessione. È un esempio di come la commedia possa essere allo stesso tempo leggera e significativa, senza mai perdere di vista il suo scopo principale: l’intrattenimento.

Voto: 7.5/10

“Come può uno scoglio” si rivela una piacevole sorpresa nel panorama cinematografico italiano, riuscendo a combinare umorismo, critica sociale e intrattenimento in un equilibrio ben riuscito.